Ro 340   di Luciano Racchi

Scheda tecnica
  • Progettista:
  • Cantiere:
  • Lft m:
  • Lunghezza gall.:
  • Larghezza:
  • Dislocamento:
  • Bulbo (Pb)
  • Pescaggio
  • Sup Velica:
  • Armamento:
  • Motore:
Barracuda Yacht Design – Madrid (Spagna) 2003
Ronautica Yacht S.a. – Vigo e Barcellona (Spagna)
m 10,00
m 9.80
m 3,25
kg 3.998
kg 1.600
m 1,90
61 mq
Sloop, frazionato 9/10, 2 ordini crocette aqquartierate
Volvo 30 hp (S. Drive)
  • Serbatoio carb.:
  • Serbatoio acqua:
  • Cabine:
  • Posti letto:
  • Bagni:
  • Altezza quadrato:
  • Omologazione:
75 l
200 l
2
6
1
m 1,94
Cat. “A” CE

Costruzione
Stratificata a mano con resine isoftaliche (e gelcoat isoftalico). Costruita con la tecnica del controstampo semi strutturale e con le paratie stratificate per l’intero perimetro della barca. Le sartie scaricano direttamente in chiglia attraverso due longheroni laterali. La coperta è in sandwich con riempimento in schiuma per garantire la coibentazione termo acustica degli interni e abbassare il baricentro della barca. Scafo e coperta sono incollati e nei punti di maggior sforzo anche imbullonati tra loro. La trasmissione della timoneria è di tipo cardanico (con braccio in ghisa e senza frenelli). Due pompe di sentina, una elettrica e una manuale.

Interni
Gli interni sono in ciliegio chiaro e i rivestimenti riguardano tutte le murate (quadrato e cabine). I celini sono rivestiti in legno e similpelle. Buona la quantità di stipi, armadi e gavoni all’interno. L’altezza in quadrato è 1,94 mt ; 1,83 mt. nelle cabine e in bagno.
La disposizione è classica: due cabine doppie a prua e a poppa (la prima è profonda, ma non particolarmente larga a causa delle linee di carena che si restringono a prua). Quadrato con dinette contrapposte (una trasformabile) e tavolo centrale. Cucina a “L” con fornello a due fuochi e forno, frigorifero e lavello con pompa a pedale per presa a mare. Tavolo da carteggio ampio, bagno con doccia.

Attrezzatura di coperta, vele, linee di carena, esterni.
L’attrezzatura di coperta è Lewmar e Wichard. Quattro winch self tailing , due per le drizze e due per le scotte, trasto randa ai piedi della timoneria, wang rigido, albero e boma Z spar, avvolgifiocco. Sette osteriggi apribili e due passa uomo. Due ordini di sartie (alte e basse) e paterazzo regolabile con un paranco. Tutte le manovre sono rinviate in pozzetto. Un solo gavone esterno, a dritta, molto, molto ampio e profondo.
Randa molto ampia e con buon allunamento, ma con due sole mani di terzaroli, dotata di lazy bag e lazy jack. Genoa a bassa sovrapposizione (poco più che un fiocco).
La barca è dotata delle manovre per il gennaker/spinnaker (che per ora non ho).
Linee di carena: slanci contenuti a poppa e soprattutto a prua, baglio massimo arretrato ma non “tiratissimo” (all’incirca all’ altezza del tambuccio; la linea a poppa è arrotondata e non a “cuneo”); contenuto anche il bordo libero.
Il pozzetto (sedute in teak) è particolarmente ampio e comodo (5/6 persone comode + il timoniere), oltre a due sedute “panoramiche” in teak sul pulpito di poppa. Dispone di spallette paramare ben protettive, e di un “puntapiedi” lungo l’asse di mezzeria per tutto il piano di calpestio del pozzetto. I passavanti, per l’”importanza” della tuga (che però si raccorda elegantemente con il piano di coperta), sono sufficienti ma non particolarmente ampi.

Comportamento in mare, pregi e difetti.
La barca (soprattutto se, al contrario di me, non consentite a moglie/fidanzata di farne “la casa al mare”, dove riporre tonnellate di tutto) è molto veloce a vela e predilige la bolina /traverso. Tuttavia: la randa avrebbe bisogno di una terza mano, o di una seconda mano decisamente più alta, (ciò cui ho intenzione di provvedere) mentre la barca potrebbe ben sopportare un genoa a più elevata sovrapposizione.
È molto stabile, anche e soprattutto grazie al pescaggio elevato ed al bulbo in piombo, e marina (provata con 40Kn nel famigerato Golfo del Leone). Abbastanza docile sull’onda a patto che si ponga attenzione alla disposizione dei pesi soprattutto a prua.
Ottima la manovrabilità, anche nelle manovre di ormeggio a motore grazie alla trasmissione sail drive.
Lo spazio per il timoniere, a poppavia della ruota, è decisamente buono ed il trasto a sua portata di mano. Tuttavia, il passaggio in pozzetto del timoniere, verso prua, non è agevolissimo proprio a causa della lunghezza del carrello del trasto posto sotto la ruota (che va “scavalcato”, passando dalle sedute laterali).
L’unico gavone esterno a dritta pone la necessità di una particolare attenzione alla disposizione dei pesi (che vanno controbilanciati utilizzando anche gli stipi/gavoni interni a sinistra, lungo la murata (dietro la dinette) e sotto il materasso della cabina di poppa. A mio avviso il cantiere avrebbe potuto studiare la possibilità di un altro gavone esterno a sinistra, più piccolo, seppur arretrato.
Si tratta, in sostanza, di un buon compromesso tra velocità a vela e comodità in crociera. Si muove anche con venti leggeri e consente un utilizzo a vela anche nei caldi e poco ventosi mesi estivi; l’abitabilità interna è a mio avviso più che buona per quattro persone in “crociera lunga” , ma non ci sono i “grandi spazi” cui sono abituati gli utenti delle omologhe, per dimensioni, barche dei noti Jeanneau, Beneteau, e Bavaria.