Marina di Campo |
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42° 44'.64 N - 10° 14'.39 E
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Capit. 0565.977980 |
Marina di Campo gode fama di posto mondano ed elegante, in effetti vi si trovano negozi di pretese e discoteche di tendenza. E per i marinai che dalla costa tirrenica si dirigono sull’est della Corsica la rada è uno dei punti di sosta preferiti, benchè non vi si trovi alcun servizio, tant’è che in agosto può presentarsi incredibilmente piena di barche.
Provenendo da E, Marina di Campo è invisibile fin che non sarete all’ingresso del porto, ma il luogo è riconoscibilissimo dalla sagoma inconfondibile del Monte Poro, che da E sembra un balenottero, e che delimita il golfo ad W. Avvicinandovi con rotta W farete attenzione a varie rocce pericolose che sporgono dalla costa S dell’isola (scogliera di Monte Tambone), tenendovi un po’ al largo eviterete fra l’altro di dar fastidio ai sub spesso presenti in gran numero. Lascerete a destra l’isolotto (o meglio lo scoglio) della Triglia, visibilissimo all’ingresso E della rada (il passaggio a terra è sicuro, ma occorre una certa pratica), mettendo la prua direttamente sul fanale rosso del porto, ben visibile su un traliccio. Si aprirà ai vostri occhi una rada bellissima, circondata da una spiaggia di sabbia fine, molto frequentata. In secondo piano la campagna e poi verdissime colline sulle quali spicca il vecchio abitato di Campo nell’Elba. Un incanto.
Il Golfo di Campo è quasi sempre ben servito dalla brezza, che vi si incanala con effetti puntuali anche molto divertenti. Se il NW del canale di Piombino riesce a prevalere (d’estate accade con una certa frequenza) sulla costiera diurna locale, esso si incanala nel vallone che sfocia sul Golfo, dandovi occasione di tirare bordi su bordi, trincarino in acqua, per entrare.
Se è ancora presto, e magari essendovi poco vento avete sofferto il caldo, prima di dirigere sul porto consiglio di dar fondo per un bagno sotto il Monte Poro, lato E: vi troverete una insenatura aperta, con in fondo un piccolo imbarcadero, e darete facilmente fondo in 8/10 m di sabbia e alghe. Il fascino del luogo sta nell’essere già in ombra a metà pomeriggio, essendo il Monte Poro molto alto e scosceso.
Il porto è piccolissimo, modestamente riparato dallo scirocco (che vi crea fastidiosa risacca) per mezzo di un corto moletto, all’estremità del quale è il segnale rosso. Più ad W un secondo moletto, quasi parallelo al primo, è riservato alla pesca. Occhio al basso fondale, complicato da un relitto, immediatamente a E dell’estremità col fanale rosso, che arrotonderete con larghezza. Entrando scoprirete però che lo spazio a disposizione per il diporto è limitato a poche decine di metri di banchina in muratura, chè tanti ne restano detraendo dallo sviluppo totale i posti riservati ai pescatori e quelli di spettanza delle forze dell’ordine, fra le quali emerge per numero di unità la polizia penitenziaria. Infatti Marina di Campo è a poche miglia da Pianosa, isola tutt’ora appartenente al demanio del Ministero di Grazia e Giustizia, e fino a pochi anni fa occupata in parte da un penitenziario di massima sicurezza. Attualmente la struttura carceraria è dismessa, ma la polizia penitenziaria è ancora presente. Pianosa fa parte del Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano, ed è vietato avvicinarsi a meno di 1 miglio.
Tornando al porto, la banchina è oltretutto alta un paio di metri sul pelo dell’acqua, cosicchè la sosta risulta comunque molto scomoda. Ma se avete una buona passerella e un solido senso dell’equilibrio, e siete tanto fortunati da trovar posto (la probabilità è in estate pressoché zero), vi ormeggerete di poppa dando fondo su sabbia di buona tenuta. I servizi sono inesistenti (qualche rubinetto d’acqua) anche se vi sono progetti anche di una certa ambizione.
L’alternativa, che senz’altro raccomandiamo (disdegnando la seconda fila, che non è nelle nostre corde) è quella di dar fondo in rada, scansando gli innumerevoli gavitelli privati. Il migliore ancoraggio si trova rilevando il rosso per S, su circa 5 m d’acqua: il fondo è uniformemente di sabbia, con pendenza regolare, e la tenuta è ottima: non potreste chiedere di più. Tenete conto che più vi spostate verso il centro della baia, maggiore sarà la risacca notturna. L’acqua chiara consente di giorno di controllare l’ancora anche senza immergersi. Considerate un generoso brandeggio, perchè la brezza notturna, proveniente da NW (una gola dietro la quale c’è l’aeroporto) è spesso freschissima (25 nodi la notte non sono rari).
A proposito di sosta notturna: la rada è frequentatissima, molti gli arrivi dopo il tramonto, non dimenticate di rendere la vostra barca ben visibile, oltre che con la luce regolamentare, con un buon fanale in pozzetto.
Sbarcherete quindi col gommino, ormeggiandolo nella parte W del porto, oltre i pescherecci, ci sono sempre molti barchizzi fra i quali occorre destreggiarsi ma anche un paio di comodi imbarcaderi con scaletta in pietra.
Il paese è gradevolissimo, la parte sul mare è giudiziosamente chiusa al traffico nelle sere d’estate, e la movida alquanto animata. Come vi accennavo, Marina di Campo è località di una certa pretesa, con negozi pregevoli e vari, libreria e shipchandler inclusi, caffè pizzerie e ristoranti per ogni gusto e generalmente piacevoli. Vi è anche, sul lato N della baia, una discoteca discretamente trendy, che raggiungerete con una lunga ma piacevole passeggiata lungo spiaggia (consigliabile la strada all’andata, l’arenile più romantico al ritorno, con le scarpe in mano).
A Marina di Campo potrete fare inoltre un rifornimento completo di ogni genere di vettovaglie, vini inclusi, anche se con la inevitabile scomodità del trasbordo sul gommino. L’accesso al distributore in barca a vela è sconsigliabile a chi non possieda uno scafo di sicura manovrabilità: di gran lunga meglio tanica e gommino.
Le nottate a Marina, se non c’è scirocco, sono piacevolissime, incantevoli se c’è la luna. Se avete la sorte di capitarvi il 2° sabato di agosto (ma non giuro sulla data esatta, converrà chiedere alla Pro Loco prima di arrivare a Marina di Campo), c’è una festa in onore della patrona locale: banda e majorettes, grande animazione. Sulle banchine vengono allestiti spettacoli vari, con pesce fritto venduto sui banchetti, poi sul far della notte si svolge nel golfo una processione di barche, condotta dall’arciprete locale che trasporta sulla sua barca (generalmente la pilotina dei CC) un’immagine della santa, benedicendo le barche alla fonda. Il tutto finisce con un più che rispettabile spettacolo pirotecnico sparato dal porto verso il mare: vi assicuro che la suggestione dell’insieme supera largamente la mia ben povera descrizione.
Finiti i fuochi, scolato l’ultimo grappino (o mirto, con le precauzioni già dette), andrete in cuccetta felici e contenti. La mattina, all’alba, sarete sorpresi dalla trasparenza dell’acqua, che invita ad un bagno mattutino da fare però con cautela visto il gran numero di barche circostanti.