Da Porto Azzurro a Marina di Campo la costa dell’isola non offre ridossi seri ognitempo, e volendo oziare converrà fare molta attenzione al meteo, che, come sempre all’Elba, è soprattutto questione di microclimi, quindi occorre osservazione personale più che semplice ascolto del meteomar, peraltro spesso tristemente approssimativo.
Normalmente, d’estate, il sud dell’Elba è ridossato dai venti dominanti, che sono da WNW, purchè moderati, e vi si stabilisce un regime di brezze molto irregolari, a pelle di leopardo, che faranno la gioia di chi è abituato a regatare. Il vecchio detto “dentro i golfi, fuori dai capi” sembra scritto per questa costa.
In generale le brezze sono moderate, e si estinguono rapidamente allontanandosi dalla riva: costeggiare può essere anche snervante. In presenza di venti freschi da N-NW occorre invece fare qualche attenzione, essi scavalcano l’isola e si rovesciano sul mare sottocosta con rafficoni locali anche notevoli. La notte l’effetto combinato della brezza di terra può essere molto forte (con raffiche anche di 30 nodi alla fonda, in acqua tranquilla).
Procedendo verso S vi lascerete a dx il piacevolissimo ancoraggio dell’isolotto dei Liscoli (del quale abbiamo già parlato) e raggiungerete in poche miglia Punta dei Ripalti, detta comunemente Punta Calamita, così chiamata per le anomalie magnetiche dovute alla estesa presenza di minerali di ferro. La costa è alta e rocciosa, con interessanti caverne a pelo d’acqua: ci si può avvicinare senza timori, con tempo calmo, a motore, ma non è possibile dare fondo se non con calumi impressionanti. L’ideale è naturalmente un gommone, la località è frequentatissima dai sub e anche dai pescatori. Il fascino di questa parte della costa è la presenza umana vicina allo zero: salvo qualche relitto (anche imponente) di attrezzatura mineraria, non c’è una casa. Bene che vada vedrete sulle rocce qualche solitario escursionista, o più spesso delle capre. Le rade che si incontrano ad W della Punta dei Ripalti sono molto aperte, contornate da spiagge ghiaiose e sabbiose, e presentano ampi fondali, cosicchè si può dare fondo solo avvicinandosi moltissimo (fondo di ghiaia e ciottoli mediocre tenitore). In compenso, ripeto, è una costa deserta e, in calma, vi passerete notti tranquillissime.
Proseguendo verso W per un paio di miglia, scoprirete gli isolotti Gemini, grossi cocuzzoli rocciosi che segnano l’imboccatura E del bellissimo Golfo Stella, ampia insenatura di forma quadrata, circa due miglia di lato, chiusa su tre lati e aperta a S, dominata all’interno dal paese collinare di Capoliveri. D’estate è il regno delle brezze, rese capricciose dall’orografia che contorna il golfo, quindi più piccola è la barca più vi godrete questi paraggi indimenticabili.
Fate attenzione all’unico pericolo serio, uno scoglio semisommerso a SW dei Gemini, se vi è calma si rischia di non vederlo. E occhi aperti se decidete di avventurarvi nel passaggio a terra dei Gemini, cosa possibile in calma: tenete presente che vi è comunque acqua solo per piccole barche, e la si trova zigzagando fra gli scogli a fior d’acqua. Però se siete fortunati possessori di una deriva mobile, una volta dentro il ridosso è perfetto e starete come ragni anche di notte.
Un suggerimento di portata generale: non preoccupatevi se, all’Elba, accostando qualsiasi ancoraggio di piacevole aspetto durante la giornata, vi troverete affollamento specie di gommoni e piccole unità: il turismo nautico, sviluppatissimo, è prevalentemente diurno e al tramonto vanno via quasi tutti.
Attorno all'Isolotto Corbella (un miglio al largo dei Gemini per SW) sembra che si peschi bene, a giudicare dai gozzetti e dalle barche di sub che vi stazionano sempre. Gli esperti daranno la loro valutazione (personalmente, come sanno gli amici della Lista, il mio rate alla traina è di 100 g di pescato ogni 200 nm, con altre tecniche non so fare).
Nel golfo Stella potrete divertirvi a tirar bordi per una giornata intera. Per sostare, starete benissimo soprattutto in due località: sulla destra entrando, subito a S di punta Morcone (piccolo promontorio boscoso, molto visibile), oppure, addentrandovi nel golfo, raggiungerete il Promontorio dei Pini (ben segnato sulle carte), dando fondo nell’ampia cala, molto bella e tranquilla anche se aperta, posta sul lato E del promontorio. Vi sono degli scogli, ma visibili, il fondo è irregolare, alghe e rocce, e forse non è male filare una grippia. E’ un luogo incantevole e solitario, con acqua bellissima. Sul versante W del promontorio la costa diventa invece bassa e sabbiosa, con ampie spiagge e notevole affollamento di bagnanti.
Il Capo della Stella, che limita il golfo ad W, è un’alta lingua boscosa, piuttosto scoscesa e con scarse possibilità di ancoraggio per i ripidi fondali. Con bel tempo vale tuttavia la pena di tentare, esplorando sottocosta metro a metro alla ricerca di qualche macchia di sabbia e facendo attenzione a qualche scoglio affiorante, perchè il luogo è selvaggio e disabitato, e in ombra già nel pomeriggio, l’acqua limpida e fresca.
Doppiando il Capo Stella farete attenzione ai numerosi scoglietti che lo prolungano verso S, entrerete nel Golfo di Lacona, ampia insenatura formalmente simile al Golfo Stella, ma più piccola e meno profonda, circondata da grandi spiagge. Rispetto a Golfo Stella vi è maggiore presenza di costruito e umana, con molti campeggi e spiagge frequentate, ma il fascino del luogo rimane sempre notevole. Non saprei segnalarvi luoghi speciali per l’ancoraggio, vi regolerete a vista a vostro piacimento e in relazione alla brezza, tenendo presente che il golfo è più aperto del precedente, quindi generalmente più risaccoso. Personalmente preferisco la parte W, della quale ho ricordi di pomeriggi piacevoli.
Per passare la notte, è comunque preferibile senz’altro il Golfo di Campo, molto più riparato e confortato. Da Lacona sono poche miglia, quindi potete lasciare l’ancoraggio diurno anche nel tardissimo pomeriggio.