La mattina, ritornati da un salto in paese col gommino, per il pane fresco e i giornali, avete due possibilità: o andare in Corsica, oppure proseguire la circumnavigazione dell’isola.
Marina di Campo è messa benissimo per la Corsica, sia che vogliate raggiungere Bastia e di lì Capo Corso, o che puntiate alle Bocche via Solenzara o Porto Vecchio. Bastia è a una trentina di mg a W, separata da un braccio di mare dove raramente manca il vento anche d’estate, per Solenzara le miglia sono 60 con rotta SSW (passando vicinissimi a Pianosa, è indifferente lasciarla a dritta o a sinistra), che si fanno generalmente a motore, spesso con calma piatta e tempo brumoso.
... Ma di questo parleremo un’altra volta.
Volendo proseguire invece il giro dell’Elba in senso orario, uscirete dal golfo di Campo con rotta W, passando sotto il fanale di Monte Poro. Questa zona dell’isola ha caratteristiche geografiche molto diverse, che vi accompagneranno fino a Marciana: avrete costantemente a destra il grande batolite granitico del Monte Capanne (1018 m), le cui pendici scendono a mare formando una costa scoscesa e poco invitante. Anche la vegetazione scarseggia nel tratto più ad W, fra Fetovaia e Capo Sant’Andrea.
Un tratto di costa alquanto monotono, quindi, interrotto soltanto, circa 3 mg ad W del promontorio di Monte Poro, dall’incantevole rada di Fetovaia. La monotonia del paesaggio è comunque resa meno noiosa dall’estrema variabilità del vento, con alternativa di raffiche e buchi senza speranza, una roba per “bestie da regata” che per puntiglio non danno mai motore.
Fetovaia è un insignificante villaggio estivo, con molte ville in pineta, ma il piccolo e stretto golfo (aperto a scirocco) merita una sosta per la piacevolezza del paesaggio contornato di fitte pinete (il lato W è delimitato da una specie di appendice boscosa, senza una casa, veramente bellissima). Darete fondo su 8/10 m più di sabbia che alghe, e vi godrete un bagno in un’acqua dai colori stupendi in mezzo a incredibili branchi di occhiate, anche grossissime, ma di grande malizia: benchè le barche d’estate siano molte, e tutti gettino diligentemente le lenze, non ho mai visto nessuno prendere qualcosa, a dispetto di ogni tipo di pastura.
La sosta a Fetovaia è consigliabile la mattina, perchè a metà giornata la brezza di mare vi crea una certa risacca. Nel primo pomeriggio conviene quindi salpare e proseguire il giro dell’isola con rotta NW cercando le brezze: scorreranno davanti ai vostri occhi i piccoli villaggi di Chiessi e Pomonte (quest’ultimo di un certo fascino, anche per la presenza di un piccolo relitto coperto da pochi metri d'acqua), ma a parte questo la navigazione sarà senza storia.
A Punta Nera (estremo W dell’isola) accosterete per N, fino a scoprire il faro cospicuo di Punta Polveraia: poche miglia oltre eviterete con cura gli scogli della Zanca (visibilissimi, pieni di barche di pescatori), avvicinandovi con rotta NE a Capo Sant’Andrea.
Qui la costa ridiventa boscosa, e Sant’Andrea è un villaggio di mare veramente molto piacevole, e anche molto frequentato (è o meglio è stato il posto più “radical chic” dell’isola), affacciato su una minuscola baietta circondata da grandi scogliere lisce di granito, sulle quali i numerosissimi bagnanti stesi a prendere il sole vi faranno venire in mente i dannati nelle incisioni dell’Inferno di Gustavo Doré. La voglia di una sosta verrebbe, ma la caletta è piccola e scomoda, e vi è quasi
sempre risacca.
Per una sosta e un bagno prima di arrivare a Marciana io consiglio invece la piccola insenatura boscosa, appena avvertibile, 1 mg e ½ dopo S. Andrea. È un posto tranquillissimo e solitario, già in ombra a fine pomeriggio, con un’unica bellissima casetta affacciata sul mare. Vi darete fondo su 10 m di alghe e ciottoli di tenuta mediocre ma sufficiente per un bagno.