Da Marciana a Portoferraio

Giuliano Delfiol - 2002


Proseguendo il giro dell’Elba, lascerete Marciana in direzione E, regalandovi una giornata di tranquillità prima di raggiungere l’importante scalo di Portoferraio. Ad E di Marciana si estende il vasto e incantevole Golfo di Procchio, delimitato all’estremo E dal cospicuo promontorio dell’Enfola (un pan di zucchero inconfondibile, che sembra un’isolotto ­ e quasi lo è). Vi potrete passare una giornata molto piacevole sia perchè vi è sempre brezza, sia per l’abbondanza di luoghi di ancoraggio uno più gradevole dell’altro. Benchè il golfo di Procchio sia piuttosto urbanizzato (vi sono molti alberghi anche importanti e bellissime ville), non mancano tratti di costa verdissimi e deserti. Vi regolerete dunque "ad libitum".

INGRANDISCI

Personalmente preferisco le calette sul lato E, a S della Tonnara, si chiama così la costruzione visibile proprio sull’istmo minimo (proprio una spiaggetta) che unisce il promontorio dell’Enfola all’Elba. Vi sono vasti tratti di fondo sabbioso, con acqua limpidissima (e anche qualche isolato scoglietto, specialmente verso riva, che tuttavia di giorno non vi sarà difficile individuare). A terra, sbarcando col gommino, potrete imbattervi in piccoli ristorantini, magari di non eccelso contenuto o anche un po’ improvvisati, ma ambientalmente straordinari. Se decidete di far tardi, tenete presente che nel golfo di Procchio si può passare la notte in grande tranquillità, in regime di brezza lo specchio d’acqua è molto tranquillo e vi è normalmente pochissima risacca.

Dal Golfo di Procchio a Portoferraio vi sono poche miglia, di fronte ad un tratto di costa che non presenta speciali attrattive.

Uscendo dal golfo arrotonderete il Capo d’Enfola, già descritto, facendo attenzione allo scoglio, peraltro visibilissimo, che si trova ¼ di miglio a S. Se poi vi piace il genere, potete provare il brivido del passaggio strettissimo (saranno 20 m) fra il capo e il faraglione posto immediatamente a N: in calma di mare è più che sicuro, anche se, come tutte le strettoie, qualche apprensione la comunica. Terrete poi rotta per E, costeggiando una riva quasi deserta ma piuttosto alta e non particolarmente invitante.
Non vi sono pericoli, salvo la temibile Secca di Capo Bianco (già vicina a Portoferraio), ben segnata sulle carte e segnalata da una meda cardinale N (due punte sovrapposte di giorno, tre lampi gialli brevi ed eclisse la notte).
Avvicinandovi a Portoferraio noterete poi Lo Scoglietto, in realtà uno scoglione di roccia con tanto di faro, che segna l’entrata N della rada. Si può passare tranquillamente fra lo Scoglietto e la costa, tenendo comunque presente che attorno allo scoglio vi è un’area marina protetta. È dunque vietato sia accostare che pescare e dare fondo.



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