Si suppone di navigare all'interno, cioè fra l'arcipelago della Maddalena e la costa, in una specie di canale ridossato da tutti i mari ma non dai venti, che quando sono forti si fanno sentire dappertutto, specie il maestrale che diventa anche irregolare e a raffiche perché influenzato dalle coste collinose.
Il porto di Palau è molto trafficato per via dei traghetti che fanno la spola con l'isola della Maddalena. In aggiunta ad essi ci possono essere dei mezzi della base Nato per i sommergibili atomici e le numerose motobarche dei giri turistici. Gli scogli esistenti sono segnalati e, dovendo
bolinare, bisogna tener conto degli ostacoli fissi e mobili per non trovarsi in difficoltà, perché pretendere che dei mezzi pubblici o militari diano acqua è illusorio.
Oltre al porto di Palau vi è il porticciolo della Maddalena (Cala Gavetta). Proseguendo verso est si vede Capo d'Orso, sulla cui sommità spicca la gigantesca roccia a forma d'orso già citata da Erodoto nell'antichità. A sinistra compare l'isola di Caprera, unita da un basso ponte alla Maddalena. L'isola è demaniale perché gli eredi di Garibaldi l'hanno venduta allo Stato Italiano, e a parte la
casa di Garibaldi è praticamente disabitata ed anche per questo bellissima. Poi a destra si apre il golfo di Arzachena a metà del quale, sulla destra c'è il marina di Cannigioni. Proseguendo si nota la meda che segnala la secca Tre Monti, che si può lasciare a destra o sinistra senza problemi e sulla costa si vede l'insediamento di Baia Sardinia e poi appare, un po' nascosto, l'ingresso al marina di Poltu Quadu, realizzato, ahimé, dove c'era un bellissimo fiordo. Oggi, per chi è interessato, questo insediamento è il regno di Umberto Smaila che anima la discoteca.
Di fronte l'isola dei Cappuccini e l'isola delle Bisce e poi compare il faro di Capo Ferro dove la costa della Sardegna gira a sud sud est; poi lo specchio di mare davanti a Porto Cervo. Fare attenzione perché a parecchia distanza dalla costa, proprio in corrispondenza dell'ingresso del
porto, c'è una secca segnalata da una meda.
A Porto Cervo, capitale della Costa Smeralda e situata in un magnifico porto naturale, si trova qualsiasi assistenza, negozi di nautica e rifornimenti. Gli ormeggi sono cari ma l'organizzazione del porto è ottima e di tipo internazionale (i bollettini meteo sono anche in inglese). Si può dare fondo anche in rada dentro al porto senza ormeggiarsi in banchina. Ristoranti anch'essi cari: l'unica pizzeria-ristorante sulla banchina del porto nuovo, un simpatico locale frequentato dagli equipaggi delle barche a vela, dove la spesa era ragionevole, quest'estate ha cambiato gestione e nel giro di una settimana ha raddoppiato esattamente i prezzi. Però siamo nel paradiso della vela, e vi dice poco?
Da Palau si può andare a Porto Cervo anche facendo il giro dell'arcipelago della Maddalena, dirigendosi dapprima a Nord fra la Maddalena e Spargi e raggiungendo successivamente l'isola dei Budelli, una vera gemma che il turismo selvaggio cominciava a rovinare arrivando perfino a far sparire la sabbia della famosa spiaggia rosa che ora non c'è più. Adesso è riserva naturale e non ci si può più sbarcare, almeno con i mezzi privati. Dopo i Budelli si arriva all'isolotto dei Barrettinelli, si vira verso sud e con un lungo bordo (se c'è maestrale) si arriva allo scoglio
dei Monaci e poi alla rada di Porto Cervo. Il giro è bellissimo, ma bisogna ricordare che dopo i Barrettinelli si esce allo scoperto, si prendono delle belle onde ed il maestrale picchia in pieno, tuttavia se non è troppo forte e si può tenere lo spi è un ottimo allenamento per timoniere ed equipaggio.