Posta davanti a Spalato, questa grande isola, lunga e stretta, si estende da W a E per una quarantina di miglia marine. Può essere suddivisa in due metà, quella orientale con coste alte e poco frastagliate, pendii a picco sul mare, costellati di campi di lavanda, dei cui fiori l'isola è uno dei maggiori produttori mondiali, che, in primavera tratteggiano la costa di macchie viola e profumano il paesaggio; e una parte occidentale, con coste frastagliate, approdi riparati e isolotti vicini, più adatta alle soste in una navigazione a vela. Provenendo da S, da Curzola o da Lastovo, il primo naturale punto di riferimento nell'approssimarsi a Hvar non può essere che l'isola di Scedro.
SCEDRO - 43°05'71''N - 16°41'94''E. Posta nel canale di Curzola, a circa 1,5 nm dalla costa di Kvar, si estende per circa 3 nm, interamente ricoperta da una fitta macchia mediterranea.
Nel mezzo della costa N si apre la profonda insenatura di Lovisce, divisa in tre rami: Rake, Srida e Lovisce che costituisce un ottimo riparo sia alla fonda in rada (solo il vento da N crea un pò di maretta) sia alla boa di uno dei due ristorantini di pescatori dove si può gustare dell'ottimo pesce. Poche centinaia di m. verso E si apre la baia di Monastir, meno profonda e riparata della precedente, ma comunque adatta a una sosta all'ancora col bel tempo, dalla quale si può imboccare un sentiero che porta ai resti di un antico monastero benedettino.
Proseguendo verso W si può costeggiare la sponda di Hvar mantendosi a solo pochi metri dalla riva, senza problemi dato il fondale profondo, inebriati dal profumo di lavanda e di essenze mediterrannee che provengono dalla costa, fino a raggiungere Milna.
MILNA - 43°09'50''N - 16°29'06''E. Piccola insenatura dominata da un paesino, sulla costa S dell'isola a circa 2 nm dal paese di Hvar. Valida per una sosta all'ancora per un bagno ma poco adatta, data la vicinanza a luoghi ben più protetti, a una sosta notturna.
HVAR (Lesina) - 43°10'50''N - 16°26'55''E. Superato il faro posto sull'isolotto Pokonji Dol e lasciato sulla dx l'isolotto Galisnik, si entra nella baia del porto di Hvar. Vi è una lunga banchina, sul lato orientale del porto, dove ormeggiano gli aliscafi di linea e dove sono stati ricavati dei posti a pagamento, ultimamente dotati di acqua, corrente e corpi morti, per le imbarcazioni da diporto. C'è un proverbio,al Lago di Garda, che dice "Se vuoi vedere in terra l'inferno, Peschiera d'estate e Torbole d'inverno" ebbene io ci aggiugerei il porto di Kvar, in agosto, quando non c'erano icorpi morti e decine di barche grandi e piccole gettavano l'ancora qua e là per poi assistere, al mattino, a infernali grovigli di catene sollevati, fra improperi e contumelie, dai salpa-ancore di qualche mega-motoryact. Ora il problema si è risolto coi corpi morti, ma è comunque un approdo che preferisco evitare, in quanto esposto sia al vento di NW che allo Scirocco che crea notevole maretta, inoltre il paese, molto carino, interessante per i monumenti veneziani (l'Arsenale, la chiesa, il castello), d'estate è invaso da orde di turisti ciabattoni, schiamazzanti per cui preferisco rifugiarmi alle vicinissime isole Pakleni, ricche di baie tranquille e dove si trova anche il Marina ACI di Palmizana, o proseguire verso W fino all'insenatura di Vela Garska.
VELA GARSKA - 43°10'96''N - 16°25'06''E. Nel canale delle Pakleni a 1,5 nm dal porto di Hvar, è una profonda insenatura ben ridossata salvo che dallo Scirocco, dove poter gettare l'ancora o ormeggiare al piccolo molo (2 m di fondo).
PAKLENI OTOCI (Isole Spalmadore). Conosco un anziano gentleman tedesco, di quelli che incontri in banchina, estate e inverno, col blazer blu e il berretto da ammiraglio, che ogni estate salpa col suo motor-yact da Lignano e dopo una navigazione ininterrotta ormeggia alla banchina del Marina ACI di Palmizana, mette in acqua il gommone (con un bel 50cv) e non si muove fino al giorno del ritorno quando, issato il canotto sulle gruette, riprende il mare per una corsa ininterrotta fino a Lignano. Se gli fai notare che ci sono altri bei posti, lui dice che sono 40 anni che naviga e che il suo paradiso lo ha incontrato in queste isole e non ha bisogno di andare altrove. In effetti questo arcipelago e la sua isola maggiore San Clemente, ricoperta da una folta pineta e costellata da una miriade di insenature profonde e riparate, dove trovare un facile ancoraggio e dove lo stesso Marina ACI, con i suoi pontili galleggianti sospesi nell'acqua cristallina della baia di Palmizana, dove puoi fare il bagno in porto, dà la sensazione di un posto selvaggio dove le comodità del vivere civile sono presenti senza predominare sulla natura.
Delle altre numerose baie che contornano l'isola poco posso dire per descriverle salvo che sono meravigliose, una meglio dell'altra, e che la scelta del dove fermarsi deve essere guidata solo dalle condizioni meteo (vento previsto) e dalla presenza o meno di altre imbarcazioni (qui quando si arriva in una baia anche una sola piccola barca ancorata è di troppo).
Fra le tante ricordo la baia di Vinogradisce - 43°09'40''N - 16°23'40''E. ben ridossata salvo che da SW dove ci sono tre ristoranti, sulla sx entrando, il ristorante “Meneghello” ambiente molto curato e raffinato con un giardino ricco di varietà di piante grasse locali ed esotiche tanto da costituire quasi un orto botanico e un piccolo museo, collezione privata di anfore romane ripescate in mare, al centro il ristorante “Zori” e sulla dx il ristorante "Novak", il mio preferito, (tel. 099.741.617) dove cucinano delle squisite aragoste vive, e la baia di Soline - 43°09'50''N - 16°21'90''E, anch'essa poco adatta a una permanenza con venti da S-SW, protetta dall'isolotto Dobri e vicina all'abitato di Vlaka.
Superato il promontorio di Capo Pelegrin - 43°11'72''N - 16°21'26''E, che costituisce l'estrema propagine occidentale di Hvar si incontrano, lungo la costa N, tutta una serie di insenature adatte a una permanenza diurna e anche notturna in rada, in assenza di bora,
Spilica - 43°11’81’’N - 16°23’02’’E, Duga, Vira - 43°11'49''N - 16°25'72''E, a forma di lingua biforcuta di serpente, la più protetta anche dai venti settentrionali, con una banchina e un ristorante, nel quale però non sono mai andato, Jagodna, Lozna, Stiniva - 43°12’34’’N - 16°27’99’’E, una piccola insenatura profonda, protetta da una piccola diga foranea dall’aspetto trasandato e scarsamente utilizzata, dove ormeggiare di poppa gettando l’ancora negli 8-9 m del centro del porto, con una spiaggetta di sabbia e ciottoli sulla quale si affacciano 7-8 case, una chiesetta e due ristorantini, uno sulla spiaggia “Gostiona Terasa”, l’altro in posizione appena sopraelevata, entrambi dall’aspetto ruspate, invitante, Grabovac, fino a raggiungere il grande golfo di Starigrad. Questo è una grande insenatura, aperta a NW, con alcune baie profonde sulla costa N, come Tiha - 43°12'87''N - 16°33'14''E e Zavala - 43°12'01''N - 16°34'26''E, dove è possibile ancorarsi in rada, ben protetti sopratutto dai venti settentrionali. All'estremo E del golfo c'è il molo d'approdo delle navi di linea e, nei pressi, la stretta imboccatura del porto di Starigrad.
STARIGRAD - 43°11'06''N - 16°35'26''E. Una volta entrati nel piccolo canale d'accesso bisogna fare attenzione alla secca, segnalata da una meda, dopo la quale si raggiunge l'ormeggio costituito da una serie di corpi morti a pagamento, sulla banchina dx, forniti di acqua e corrente.
In paese ci sono numerosi ristoranti e pizzerie, io ho mangiato in un piccolo locale caratteristico,il ristorante "San Rocco", sulla viuzza che porta alla chiesa, dove, prenotando, è possibile mangiare carne, agnello, capretto o maialino, cotta sulla brace sotto la "campana", una sorta di coperchio che rende la carne più morbida e gustosa.
Uscendo dal golfo di Starigrad e proseguendo verso E lungo la costa settentrionale di Hvar, incontriamo tutta una serie di insenature adatte a una permanenza diurna all'ancora o a una sosta notturna con condizioni di tempo stabile fino a raggiungere il golfo di Vrboska.
VRBOSKA - 43°10'76''N - 16°40'52''E. Vi si accede attraverso una stretta insenatura, quasi un fiordo, in fondo alla quale c'è il paese. Sulla sx, entrando, c'è il Marina ACI dove poter ormeggiare e, poco più avanti, il distributore di carburante. Ho mangiato dei calamari alla griglia abbastanza ben fatti al ristorante nella piazzetta del paese, mentre mi hanno detto che si mangia del buon pesce nel locale situato sulla sponda del porto opposta al marina.
JELSA - 43°09'70''N - 16°41'65''E. Situato 2 miglia a E di Vrboska, in fondo a un golfo profondo, è un bel paesino, sovrastato da un imponente campanile, sovrastante una chiesa stile barocco veneziano. sul lato NW del porto vi è una banchina, dotata di corpi morti a pagamento, con acqua e energia elettrica, per le imbarcazioni da diporto mentre la parte SE è riservata alle navi di linea. In paese, molto frequentato dai turisti dei numerosi alberghi e campeggi dei dintorni, ci sono numerosi ristoranti, alcuni molto curati e invitanti nell’aspetto, e pizzerie nei quali però non ho mai mangiato, ci sono anche 2 o 3 piccole cantine, mescite di vino al dettaglio, gestite direttamente dal contadino, dove fermarsi per un assaggio di vino e quattro chiacchere col titolare.