Grande isola che si estende da E a W davanti alla penisola di Peljesac (Sabbioncello), famosa per il vino (veramente buono) e per aver dato (dicono i locali) i natali a Marco Polo, che forse qui non nacque, ma certamente vi abitò e ivi venne catturato dai genovesi nella battaglia navale di Curzola, dopo di che venne imprigionato a Genova, nelle cui prigioni scrisse "Il Milione". L'isola prende il nome dal paese principale che senza dubbio rappresenta una tappa da non lasciarsi sfuggire, nel visitare queste zone.
CURZOLA - 42°57'80''N - 17°08'17''E. Il paese si erge su un promontorio, allo sbocco orientale di uno stretto canale che separa l'isola dalla penisola di Peljesac (Sabbioncello) (a proposito lo sapevate che ai tempi della Serenissima il vino dolce di Sabbioncello era fra i migliori, riservato alla tavola del Doge e delle famiglie nobili di rango più elevato). Il canale è molto angusto e il vento, per effetto Venturi aumenta notevolmente d'intensità rendendo molto piacevole la navigazione quando ce l'hai in poppa (un po' meno di prua perchè il varco stretto rende difficile il bordeggiare essendo molto frequentato da navi e battelli, con forti correnti e giri di vento che spesso ti riportano, dopo 2-3 bordi, al punto di partenza). Il borgo è interamente fortificato, con grandi bastioni e ponti levatoi, la chiesa di San Marco (un tempo sede vescovile) dove si possono ammirare quadri di Tintoretto e di Bassano, e la casa di Marco Polo,traformata in piccolo museo.
Vi sono due possibilità d'ormeggio, nella parte occidentale del promontorio ci sono alcuni posti liberi sul molo, davanti alla Capitaneria (occhio alla Bora che qui raggiunge una violenza da uragano e vi può sbattere in banchina in men che non si dica) oppure sul versante orientale del paese, c'è il Marina ACI, poco frequentato in bassa stagione, dove, volendo, (io l'ho fatto più volte) si può lasciare la barca per qualche settimana e rientrare in Italia con la nave della Jadrolinija che fa spola Bari-Dubrovnic-Curzola-Kwar-Spalato-Zara-Fiume. Le banchine del Marina sono ben protette sia dalla Bora che dallo Scirocco sebbene quando soffia quest'ultimo in maniera impetuosa è preferibile cercare di ormeggiare nel molo più interno, se si vuole evitare, passando a piedi, di fare il bagno per gli spruzzi che, ad ogni onda, innodano la banchina sulla diga esterna. Con lo Scirocco poi, le onde si infilano in alcuni buchi presenti nella diga foranea producendo un effetto a canna d'organo (i buchi sono numerosi e di dimensioni diverse per cui si producono varie note in una sorta di concerto che non lascia dormire la notte).
In paese ci sono diverse osterie, ricordo che, la prima volta che sono arrivato da quelle parti, le ho girate tutte, col mio amico Gianni, alla ricerca di un posto dove mangiare (in ciascuna assaggiammo il vino, un generoso bicchiere da un quarto che dovevamo tracannare mostrando approvazione fra lo sguardo attento di oste e avventori) non trovammo alcuna indicazione gastronomica ma facemmo una balla micidiale). In seguito di locali ne hanno aperti parecchi, buoni e meno buoni ma, nel complesso, accettabili.
Fra i tanti ricordo il ristorante "Marinero", nel centro storico in una calle in discesa presso la cattedrale, dove ho mangiato aragosta e un ottimo sarago. Nei pressi il ristorante "Adio Mare" in un porticato dove, oltre al pesce (brodetto, sarago) ho assaggiato un formaggio, una sorta di ricotta di capra fluida, tipica della zona di Sarajevo, che il padrone faceva arrivare apposta per se (e che noi gli mangiammo tutta). Dirigendosi verso E si incontra un profonda insenatura adibita a cantiere navale e subito dopo uno stretto tra la costa di Curzola e l'isolotto di Badja nel quale c'è l'ormeggio del ferry-boat e il distributore di carburante.
Proseguendo ci si inoltra in una zona di mare il Donje Blato, protetta da diverse piccole isole con bassi fondali e secche nei passaggi per uscire in mare aperto per cui è bene fare molta attenzione a scandaglio e portolano per non rischiare di finire in secca, adatta a una sosta notturna, in rada all'ancora. Sull'isola di Badja c'è una antica abbazia circondata da grandi alberi e un bel prato curato sul mare dove merita fare una sosta per una visita. Proseguendo verso S si raggiunge il porto del paese di Lumbarda.
LUMBARDA - 42°55'48''N - 17°10'57''E. L'ormeggio, nel porticciolo, è costituito dal pontile di un piccolo marina dotato di corpi morti, acqua e corrente. Il paese in se non offre un gran che, essendo costituito quasi integralmente di case nuove sorte a ridosso delle spiagge e dei campeggi vicini. Ci sono alcuni negozi e anche un piccolo supermarket dove fare provviste mentre i ristoranti sono del tipo "spaghetti bolognese-pizza-peperoni ripieni" adatti ai tedeschi che frequentano i camping.
Proseguendo verso W, lungo la parte meridionale dell'isola, troviamo un tratto di costa abbastanza uniforme, privo di insenature interessanti salvo quella di Pupnatska Luka, adatta solo a una permanenza diurna, fino ad arrivare alla baia di Brna.
BRNA - 42°54'27''N - 16°51'34''E. Ampia insenatura abbastanza riparata, con esclusione dei venti da W e SW quando conviene ripararsi nella vicina insenatura di Kosirina. Vi è un piccolo paesino caratteristico con un molo al quale poter ormeggiare. Una strada, poco frequentata dalle auto, consente di fare una bella passeggiata fino al paese di Smokvica, nell'interno dell'isola, distante circa 4 Km.
Proseguendo verso W si imbocca una sorta di canale costituito da una serie di isolotti che affiancano la costa costituendo una serie di baie e bassi fondali adatti a una sosta fino a raggiungere il paese di Prizba.
PRIZBA - 42°54'16''N - 16°47'53''E. Piccolo villaggio in un'insenatura abbastanza riparata da tutti i venti, vi è un piccolo molo dove però il fondale è estremamente ridotto per cui è preferibile gettare l'ancora in rada.
Proseguendo la navigazione verso W incontriamo un susseguirsi di isole grandi e piccole, Karbuni, Prznjak Grande e Piccola, Trstenik, prospicenti la costa con splendidi ridossi e bassi fondali idonei anche a una sosta notturna, con buone condizioni meteo, fino a raggiungere la baia di Triluke.
TRILUKE (Treporti) 42°55'62''N - 16°39'91''E. Posta all'estremo SW di Curzola è una profonda insenatura ben protetta nella quale si può fare anche una sosta prolungata all'ancora. Sulla costa vi è un piccolo ristorante al quale però non mi sono mai fermato.
Superata il Capo Dance entriamo in un grande golfo nel mezzo del quale, in una profonda insenatura, quasi un fiordo, protetta dall'isolotto Osjac sorge il paese di Vela Luka.
VELA LUKA - 42°57'77''N - 16°42'76''E. Vi è una lunga banchina alla quale poter ormeggiare, in prossimità del molo riservato alle pratiche doganali. Il paese non è un gran chè, vi si incontra troppa civiltà rispetto a luoghi distanti solo poche miglia, e una eventuale sosta notturna è disturbata dal continuo traffico di auto e motorini a dal cicaleccio degli avventori dei numerosi locali che si affacciano sul porto. Meglio dunque sostare solo lo stretto necessario per i rifornimenti di viveri e carburante, per poi spostarsi in una delle baie sul lato settentrionale del golfo.