Storie, viaggi, avventure e disavventure di un Cat 730 di Marco Rossi
2° Crociera alle Eolie


Dopo l'esperienza dell'arcipelago toscano e dopo aver costruito un secondo albero, stavolta non più girevole l'anno successivo decidiamo di cambiare itinerario ed andare a visitare le isole Eolie, quindi agli inizi di agosto io e mia moglie partiamo con carrello al seguito dalla prov. di Bologna alla volta di Vibo Marina in Calabria, non sto a descrivere il viaggio in auto, dico solo che dopo 20 ore di code sotto il sole eravamo stremati.
Il porto di Vibo è accogliente e la gente molto cordiale, peccato che la capitaneria ai tempi fosse piuttosto pignola: per poter mettere in acqua qualsiasi barca occorreva la loro autorizzazione da richiedere in carta bollata ovviamente nei giorni di apertura degli uffici, quindi dal sabato sera abbiamo dovuto aspettare il lunedì.
Finalmente arriva il camion con la gru il quale aveva visto sicuramente tempi migliori infatti i pistoni per il sollevamento perdevano olio da tutte le parti.
Nel pomeriggio del lunedì finalmente si parte decido di fare una prima piccola tappa ed arrivare poco prima di Tropea, durante il trasferimento c'è il primo problema: stavo per armare il fiocco a prua quando mi sfugge di mano la drizza e sale su su in alto fino al bozzello posto a ¾ dell'albero...... Appena arriviamo nel porticciolo faccio un rudimentale banzigo e isso mia moglie la quale stoicamente recupera la drizza.
Il giorno dopo partiamo per il grande salto fino a Stromboli 60 mg da fare possibilmente in giornata. Le strumentazioni in mio possesso non erano molte: una bussola e le carte nautiche. La costa si allontana lentamente, speravo di avere buona visibilità e riuscire a scorgere Stromboli almeno da 20-30 mg ma così non è. Purtroppo il vento non ci aiuta molto dobbiamo bordeggiare e la nostra posizione diventa sempre più difficile da definire. Finalmente dopo 8 ore di navigazione quando stavamo per darci per dispersi la vedo proprio di fronte a noi. Nel frattempo il vento da leggera brezza si era trasformato in qualcosa di più impegnativo ed era arrivato a soffiare a circa 20 nodi e il mare si era ingrossato di conseguenza. Proprio mentre mi accingevo a prendere la prima mano di terzaroli succede il fattaccio: l'albero cede poco sopra l'attacco dello strallo e cade in mare........ Ancora non è possibile!!!
Mancavano ancora 15 mg all'arrivo e stava facendo buio. Dopo avere recuperato le vele e l'albero con una grande confusione sulla coperta accendo il fido motore e si va.
Questo ultimo pezzo di traversata lo ricordo come una delle esperienze più interessanti che abbia fatto: la luna splendeva sul mare, e soprattutto in lontananza si vedevano chiaramente le esplosioni del vulcano che ci stava aspettando. Stromboli non ha un porto e la costa di fronte alla quale si ormeggia ha il fondale che digrada molto rapidamente bisogna mettere l'ancora a prua e tuffarsi in acqua per portare una cima a terra (non avevamo un barchino per scendere), fare tutto questo a mezzanotte è una cosa che non si scorda. Ormeggiammo vicino ad un barchino di due ragazzi austriaci anche loro partiti da Vibo qualche giorno prima di noi i quali vedendoci arrivare con l'albero a pezzi e le vele buttate sulla coperta vennero subito a chiederci se avevamo bisogno di aiuto e ci portarono generi di conforto.......
Il giorno dopo sono riuscito a rimettere in piedi il pezzo di albero rimasto (ca. 7 metri) fortunatamente un vicino aveva un trapano a pile e sono riuscito a rifare gli attacchi delle sartie, certo che la sera avevo le mani piene di escoriazioni e vesciche ma la soddisfazione di poter rivedere la barca con il suo albero al posto giusto era impagabile, in questo stato riuscivo ad issare la randa con due mani, meglio di niente!
La vacanza continuò ottimamente le Eolie sono veramente molto belle anche se un po' difficili per quello che riguarda gli ormeggi, infatti i fondali sono piuttosto profondi e bisogna fare molta attenzione. Proprio in occasione di uno di questi ormeggi difficili ci è capitata un'altra avventura .
Stavamo per fare un'immersione con le bombole a Panarea a ca. 300-400 mt. dalla costa vicino a degli scogli affioranti gli stessi in cui recentemente si è arenato un traghetto e dopo aver dato tutta la cima e la catena che avevo a disposizione ( non molta per la verità) ci siamo immersi. Dopo ca. mezz'ora al nostro ritorno in superficie ci accorgiamo che il cat è sparito!!! Guardo meglio e lo vedo lontano che se ne va tutto solo, mi lancio all'inseguimento!! Nuotare con gav, bombole e ammennicoli vari però non è una delle cose più facili ma dopo un po' anche per via della forza di disperazione riesco a raggiungerlo......
Un'altro episodio che ricordo è stato l'arrivo al porto di Lipari da Panarea: ci stava inseguendo un temporale con grossi nuvoloni scuri, speravamo di riuscire ad arrivare prima di lui ma ci ha preceduti accogliendoci con un vento fortissimo sul naso, con il motore al massimo facevamo fatica ad avanzare a mezzo nodo, siamo arrivati bagnati fradici.
Dopo qualche giorno siamo andati a Salina come prime tappa ci fermiamo a Rinella che ha un bel porticciolo e un paesino tranquillo, ma non quel giorno: si stava preparando una festa con tanto di palco e tutto il resto, dopo avere ascoltato la musica andiamo a dormire ma veniamo svegliati quasi subito dai fuochi d'artificio, bellissimi e praticamente sulle nostre teste.... Tanto sopra che a un certo punto dalla banchina sento gridare: brucia brucia...... era la nostra randa sulla quale era caduto un tizzone ardente per fortuna l'ho spento subito e la brace aveva causato solo un piccolo foro ma che paura!!
Alla fine della vacanza dopo essere stati a Filicudi, di nuovo a Lipari e a Vulcano era giunta l'ora del rientro, non me la sentivo di rifare all'indietro il percorso fatto fino a lì, soprattutto considerate le precarie condizioni del cat, quindi decido di sbarcare sul più comodo e vicino Potrorosa e di andare a prendere auto e carrello con il treno.
Alla prossima