Storie, viaggi, avventure, disavventure di un cat 730

di Marco Rossi


Tutto cominciò parecchi anni fa, la voglia di possedere una barca a vela era tanta e dopo ripensamenti e indecisioni finalmente decido: costruirò un cat da solo con le mia mani!!!
Il tutto durò 2 anni e mezzo fra lacrime, sudore, gioie, dolori ma anche la grande soddisfazione di vedere crescere questa creatura dalle mie mani, ma questa è un'altra storia ora vorrei raccontare alcuni viaggi che ho fatto con il cat 730 (progetto di Foschi).
1° Puntone, giro dell'Elba, Giglio, Giannutri, Argentario, Formiche di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Puntone
Il Puntone si trova vicino a Follonica ed è un concentrato incredibile di barche, persone, simpatia e altruismo. Appena arrivati, io e la mia compagna, in questo posto in cui non eravamo mai stati ci siamo sentiti subito bene, abbiamo conosciuto un sacco di gente estremamente disponibile.
Prima cosa occorre montare il cat: per il trasporto stradale i due scafi sono uno accanto all'altro e una volta arrivati in porto occorre allargarli ( appoggiano su selle telescopiche) e montare le traverse, il trampolino rigido e tutto il resto. L'albero per essere messo in opera necessita della gru. Primo problema i timoni poggiano sugli specchi di poppa che sono a "fetta di salame" e le rispettive barre non formano un angolo retto, risultato quando li collego tra loro con la barra questi rimangono bloccati!! Mi maledico per non aver controllato prima ma soprattutto maledico il progettista, sistemo provvisoriamente con degli elastici, al ritorno ho già delle modifiche da fare ancor prima di mettere la barca in acqua.
Finalmente la gru prende il cat e lo solleva in aria, sembra enorme....... e galleggia.
É una sensazione unica vedere finalmente che gli sforzi fatti fino ad allora sono serviti a qualcosa!!
Oramai è sera quindi decidiamo di dormire al Puntone, partiremo il giorno successivo.
Infatti il giorno dopo salutiamo i nostri nuovi amici e partiamo, purtroppo dopo 100 metri ci areniamo miseramente all'uscita del porto..... In 30 cm. di fondo !! Mannaggia me l'avevano detto: stai a destra per uscire ma nella concitazione me ne ero proprio scordato...., poco male scendo e sposto il cat di poco e ripartiamo, finalmente in mare aperto!
Certo che all'inizio non è facile prendere confidenza con questa barca così diversa da quelle (poche) che avevo portato fino ad allora.
Forse, complice l'emozione, durante il montaggio della barca non avevo controllato sufficientemente che tutto fosse in ordine, infatti dopo un pò dalla partenza con mure a sinistra di bolina larga noto sottovento uno strano rumore..., si era staccato un arridatoio dalla landa e la sartia sottovento stava allegramente sbattendo..... In pratica l'albero era sostenuto solo da quella sopravvento, lascio velocemente il timone alla mia compagna raccomandandomi di non orzare e soprattutto di non virare e risolvo mettendo una nuova coppiglia.
A metà del viaggio il vento cala e posso provare il glorioso Whitehead 6 hp comprato usato, va che è una meraviglia ed ha una notevole spinta, peccato che dopo circa mezz'ora si blocca il sistema di raffreddamento con conseguente grippaggio del motore, maledico quello che me lo ha venduto e isso di nuovo randa e fiocco, nel frattempo è tornato il vento anche se sul naso, mi rendo conto che virare col cat non è facile ma dopo alcuni tentativi falliti ci prendo la mano ed arriviamo finalmente a Porto Azzurro, ormeggiamo in rada, scendiamo a piedi in 40 cm. di acqua ed andiamo a cercare qualcuno che ci possa aggiustare il motore, cosa non facile in Agosto..
Ci viene indicato un tizio che fa rimessaggio e che in quel periodo ha un mare di lavoro, ci promette di farlo per il giorno dopo, purtroppo non è di parola e dopo tre giorni di promesse lo mando al diavolo e mi riprendo il mio motore, sperando di usarlo il meno possibile, ma purtroppo nelle manovre nei porti dell'Elba visto il traffico e l'affollamento è indispensabile, in questi casi spruzziamo acqua con la doccetta direttamente sul motore per poterlo raffreddare, la cosa per brevi periodi sembra funzionare.
Alla fine risolviamo il problema motore comprandone un'altro presso un cantiere di Portoferraio, ci aspettavamo un'altra fregatura invece fortunatamente troviamo una persona onesta che ad un prezzo giusto ci vende un Mercury 10 hp che poi si rivelerà molto affidabile, l'unico problema è che pesa il doppio dell'altro e il supporto del motore che avevo costruito dà segni di cedimento ma risolvo mettendo qualche rinforzo provvisorio. Ci sentiamo più tranquilli e partiamo per il Giglio da Marina di Campo, vento quasi assente e dopo 8 ore finalmente arriviamo in porto, che ovviamente è pieno ci mettiamo in terza o quarta fila all'entrata. Siamo rimasti impressionati dall'arrivo del traghetto, il quale manovrava in mezzo a tutte queste barche come se fosse un barchino di pescatori, ma che fifa quando per ormeggiare è arrivato con la sua prua a pochi cm dalla nostra!!
La nostra vacanza stava andando per il meglio ci stavamo proprio divertendo e pensavamo che le nostre disavventure fossero finite, purtroppo non era così, infatti durante il periplo dell'isola stavamo andando con un bel venticello al traverso quando improvvisamente si è staccato un grillo di una sartia dall'attacco superiore dell'albero, e mi sono visto cadere l'albero in acqua spezzandosi ad un altezza di ca. due metri!!
In effetti visto che l'albero era girevole le due sartie e lo strallo partivano tutti da un unico attacco a pruavia dell'albero ed evidentemente dopo 15 giorni di sfregamenti un grillo si era aperto causando il disalberamento.
Fortunatamente avevamo acquistato il nuovo motore ed abbiamo potuto continuare la vacanza a motore. In quel periodo ricordo che cominciavano a sbarcare sulle nostre coste i primi albanesi i quali arrivavano con improvvisate barche fatte con fusti legati assieme a mo' di cat, noi così conciati senza albero eravamo molto simili.
La nostra vacanza continuò così per un altra settimana e sempre a motore dal Giglio poi siamo andati a Giannutri, all'Argentario e sulla via del ritorno alle Formiche di Grosseto e Castiglione della Pescaia.
É inutile dire che il nostro ritorno al Puntone ha suscitato parecchio interesse nei nostri amici conosciuti alla partenza, vedendoci arrivare così conciati...
Alla prossima avventura
Marco Rossi