L'acquisto di una barca (vecchia) di Francesco Cannarsa
Quando si acquista una barca di 30 anni non si deve cavillare troppo su certi particolari altrimenti ti viene un mal di testa pazzesco.

Alla peggio, un buon motore di 25 cavalli costa, imbarcato, sui 3000/3500 euro; il vecchio, se funzionante, viene venduto sul mercato dell'usato (privato/privato) a circa 1500 Euro. Sono davvero questi 2000/2500 euro di differenza che non ci fanno acquistare la barca? Se si, lasciamo perdere, una barca del genere non fa per noi e rivolgiamoci serenamente ad un venditore di gomme che oggi vende barche nuove a catalogo.

Il prezzo di riferimento della barca che abbiamo considerato (il Gladiatuer) è di circa 45.000 Euro, se ben tenuta, se ben armata, se non modificata malamente, se aggiornata correttamente. (È un prezzo mostruoso ma questo è il mercato, dove un 10 metri attuale costa lo stesso e vale un terzo.)

Un margine di trattativa del 10% esiste sempre, difficile che uno che voglia vendere "sparando" il prezzo non sia disponibile e trattare. Se, invece, il prezzo deriva da un'analisi come quella che segue e quindi il prezzo stesso é motivato, la trattativa ha luogo con parametri diversi.

Dai 45.000 Euro si sottraggono i valori dei lavori da fare, si sottraggono i valori dei lavori fatti male e quindi da rifare, si sommano le dotazioni extra come elettronica, salpaancora, dotazioni proprie della barca, si sommano i lavori fatti, soprattutto se fatti bene ecc. NON SI CONSIDERANO ad es. le pompe di sentina che sono vecchie perché, come il resto degli impianti, esse vengono valutate nel complesso e fanno parte dei naturali aggiornamenti della barca che, se mancanti, vanno a sottrarre valore al prezzo di riferimento.

In tutto questo va detto che l'acquisto di una barca "vecchia" segue generalmente due diversi canali emotivi:
- quello sentimentale/passionale (da cui tutti ci mettono in guardia e che poi quasi tutti seguono);
- quello freddo e calcolatore che tutti vorremmo perseguire ma che nessuno sa perseguire perché occorrono conoscenze approfondite.

Con il primo approccio si rischia di spendere troppo per un possibile bidone, si rischia di prendere un catafalco con scarsissimo valore di rivendita, si rischia di affogare nei meandri di una irrazionale ristrutturazione, ma si gode del PIACERE di navigare su un bene AMATO. Dove c'é gusto non c'é perdenza.

Con il secondo approccio alla meglio si rischia di perdere il bene da acquistare perché chi vende si rompe l'anima e vende ad altri. Alla peggio, ci si ritrova ad aver valutato male i lavori da fare confidando in capacità manuali e tecniche che in realtà non si hanno, si rischia di prendere comunque un bidone perché chi vende é più figlio de puta di noi che vorremmo comprare, si rischia di scomodare mezzo mondo per una barca che non si comprerà mai, si rischia di spendere poco scannando il venditore che ti maledirà vita natural durante augurandoti medicine per il controvalore della compravendita ma di rovinarci poi in una ristrutturazione che non si ha la capacità di seguire (capacità sia tecniche che economiche) con il risultato di aver speso il doppio per avere la metà del valore.

Quale dei due approcci sia il migliore chi può dirlo?
Forse, il meglio sta nel mezzo.

Non partiamo con l'ideona dell'affare, ma neanche con il cuore rapito da quelle linee morbide o quelle poppe tonde. Fissiamo un valore di riferimento e, assistiti da qualcuno che ne sappia davvero qualcosa (un motore PUÒ costare dai 3000 ai 9000 Euro, dipende da CHI PARLA) apriamo una CORTESE trattativa via e-mail con scambio di pareri con chi vende, informazioni, foto, valutiamo i lavori da fare secondo il venditore e secondo chi assiste all'acquisto. Alla fine otterremo certamente una compravendita equilibrata, il venditore sarà sempre disponibile a dare eventuali pareri su cose che, nei primi tempi, ci risulteranno dubbie ecc.

Da tenere in debito conto é anche e soprattutto l'idea che il popolo dei naviganti ha del bene che stiamo trattando; se la media degli intervistati, che conosce davvero la barca, dice che si tratta di una buona barca, fatta bene, sicura, tranquilla e tutto il resto, é difficile che nei prossimi anni questo concetto possa cambiare, rendendo comunque il bene, se correttamente tenuto, un ottimo investimento.

Buoni acquisti,
Francesco