Le Marin (Martinica) - La Spezia di Marcello Bergami

LE MARIN (Martinique) - HORTA (Faial) 2240 Miglia

Martedì 11.4.95
Finalmente partiti dalla Martinica per questo viaggio di ritorno che sento più come dovere che come gusto per la navigazione. Ho alcuni timori per l'equipaggio, ridotto all'osso. Flavio è un entusiasta, come me tempo fa: spero non perda la carica. Renato al solito è perfetto per la cucina, ma non si può contare su di lui per le emergenze. La navigazione oggi è stata deludente: partenza al lasco con vento leggero, poi acquazzone con giri di vento a 180°, poi piatta a motore. Abbiamo quasi consumato 1/4 di serbatoio. Spero arrivi vento.

Mercoledì 12.4.95 (2204 miglia a Horta)
Vento leggero da NE, giusto contro di noi. Bordi snervanti davanti alle isole di Guadalupa, Marigalante e Desirade. A barca sbandata, per 2 volte, la cabina di poppa di sottovento si è riempita d'acqua dolce. Asciugata, inspiegabilmente non ho trovato perdite. Deciso di consumare senza eccessivi risparmi l'acqua dei serbatoi di poppa. Renato e Flavio soffrono il mal di mare.

Giovedì 13.4.95 (2145 miglia a Horta)
Vento fresco da NE. Viaggiamo spediti con 2 mani e trinchetta. Il gavone dell'ancora ha la inguaribile tendenza a riempirsi d'acqua completamente con le onde che scavalcano la prua. Purchè non trafili dalle mie riparazioni al silicone! Una vera fortuna aver tolto ancora e catena. Ancora mal di mare nell'equipaggio: praticamente manovro da solo.

Venerdì 14.4.95 (2070 miglia a Horta)
Giornata relativamente tranquilla. Una ondata è entrata in quadrato dal passo d'uomo aperto e ha bagnato i materassini. Scoperto pieno a metà d'acqua il gavone di prua! Ci siamo fermati in cappa per svuotarlo. Flavio e Renato sempre fuori combattimento; comunque Renato assolve egregiamente i compiti di cuoco.

Sabato 15.4.95 (1940 miglia a Horta)
In mattinata tolto dall'avvolgifiocco il genoa e issato il fiocco pesante: come conseguenza è immediatamente calato il vento! Flavio sta sempre male ed è pieno di dubbi se continuare il viaggio una volta arrivati alle Azzorre. Pomeriggio tutto a ciondolare senza vento prima, a motore poi.

Domenica 16.4.95 (Pasqua) (1834 miglia a Horta)
Poco vento. Flavio ha risolto il mal di mare, ma non il "mal di casa": sembra deciso a sbarcare alle Azzorre. Nel pomeriggio 10 ore di motore.

Lunedì 17.4.95 (1789 miglia a Horta)
Abbonacciati tutta la mattina. Ne ho approfittato per tuffarmi e cercare di pulire tutta la carena. La barca sembra subito andare meglio. Dopo pranzo arriva anche un po' di vento, che dura tutto il giorno e la notte. Nel pomeriggio contatto radio con Luigi di Trescore, papà presente: purtroppo disturbatissimo, non siamo riusciti a parlarci.

Martedì 18.4.95 (1666 miglia a Horta)
Abbiamo viaggiato bene tutta la notte con faticosa andatura di bolina. Flavio non ha fatto il suo turno di notte, così ce la siamo sciroppata tutta io e Renato. Giornata tranquilla, vento di bolina.

Mercoledì 19.4.95 (1537 miglia a Horta)
Durante la notte motore. Al mattino siamo entrati in una piccola depressione, il vento è montato fino a 30 N e abbiamo filato per un'ora a più di 10 N. Poi di nuovo motore. Nel pomeriggio stabilizzato un buon vento da NW sui 15 N. Bolina larga, navigazione sbandata ma veloce e tranquilla.

Giovedì 20.4.95 (1380 miglia a Horta)
A barca costantemente sbandata, e coi bruschi movimenti dovuti alle onde, anche dormire è una fatica. Giornata caratterizzata da navigazione veloce di bolina. Pomeriggio di "ciacole" alla radio con Andrea, Massimo e Giovanni Soldini. A sera una rollata improvvisa mentre mi sto infilando una maglietta mi fa cadere pesantemente sul tavolo da carteggio: contusioni varie e lesione alla ultima articolazione del dito medio della mano destra. Questo è grave perchè mi limita, a causa del dolore, l'uso della mano destra.

Venerdì 21.4.95 (1205 miglia a Horta)
Sempre vento di bolina per tutta la notte. La cappottina sul tambucio è veramente una benedizione: se non ci fosse l'interno della barca sarebbe sicuramente zuppo d'acqua, invece è tutto relativamente asciutto. Durante la notte una straorzata ha fatto volare piatti e posate dalla cucina al tavolo da carteggio. Da tre giorni viaggiamo insieme ad una depressione relativa (1009 Mb) che fa la nostra stessa strada. Scomodi, ma almeno abbiamo vento: stiamo recuperando anche su Andrea che era 300 M davanti a noi. Nel pomeriggio si è rotto ancora, come all'andata, l'autopilota appena revisionato. L'ho sostituito con il "3000" usando la centralina del "4000". Spero che il compromesso duri fino alle Azzorre.

Sabato 22.4.94 1047 miglia a Horta)
Durante la notte il vento è finalmente girato più verso Ovest, quindi basta bolina!! Laschetto per tutta la notte; al mattino ho messo la ritenuta al boma e tangonato il fiocco, il vento è aumentato fino a 25 nodi e filiamo a 7 - 8 nodi, con punte oltre i 9. Ho riempito di nuovo il serbatoio del gasolio usando 2 delle taniche di scorta, ne rimangono ancora 2 grandi e 1 piccola. Ho smontato l'autopilota rotto e sono riuscito a ripararlo sostituendo la chiavetta del pignone con un pezzo di chiodo di rivetto. Appuntamento radio di Trescore con Roberto e Andrea, disturbatissimo: non ho praticamente capito nulla di quello che mi hanno detto. Nel pomeriggio grosso acquazzone, poi il vento è di nuovo girato a NW e di nuovo ci siamo trovati di bolina.

Domenica 23.4.94 (882 miglia a Horta)
Bolina tutta notte, vento fino a 25 nodi. Al mattino mare e cielo di piombo, pioggerella fastidiosissima, per fortuna durata poco. Sono entrato in sintonia con la barca. Le giornate si susseguono tranquille, segnate dagli appuntamenti ormai rituali: al mattino ascolto e registrazione del bollettino meteo di France International, poi il punto delle 24 ore da riportare sulla carta generale. Al pomeriggio due appuntamenti radio: con Pierluigi e con le altre barche prima, con Luigi di Trescore poi. Alla sera, a volte, il giornale radio per gli italiani all'estero. Oggi giornata tranquilla con sole, mare calmo e venticello leggero. Poca strada, ma relax.

Lunedì 24.4.94 (729 miglia a Horta)
Durante la notte il vento è montato fino a 25 nodi e con ritenuta alla randa piena e fiocco tangonato non sono molto tranquillo, anche se il tutto sembra reggere. Bisognerebbe ridurre tela prima di queste condizioni, ma è successo tutto mentre dormivo e il buon Renato non se l'è sentita di svegliarmi. L'aiuto di Flavio in barca è praticamente inesistente. A questo punto la sua decisione di sbarcare alle Azzorre, anche se all'inizio mi era spiaciuta, mi trova ora del tutto favorevole. Anche la giornata di oggi inizia con cielo coperto e mare grigio. Alle 9 un branco di delfini viene a giocare con la barca. Decido di sistemare le vele e, da solo, tolgo il tangone, libero la volante, libero la ritenuta, fisso il vang, prendo 1 mano di terzaroli, viro. Giornata con vento e mare, cielo coperto. Incomincia decisamente a cambiare clima: oggi ho tirato fuori il gilet di piumino.

Martedì 25.4.95 (548 miglia a Horta)
Notte di manovra. Sotto randa ritenuta e fiocco tangonato il vento gira progressivamente e occorre strambare. Sempre da solo disarmo e ripongo il tangone, monto il vang e strambo. Il vento darà poi buono così per tutta la notte e tutto il giorno, con punte fino a forza 7 - 8. Record di velocità della barca, segnato dagli strumenti: 16,2 nodi! Galoppata su onde alte 3 -4 metri, col sole. Qualche frangente arriva in pozzetto. Nel pomeriggio le onde e il vento si alzano e la barca tende a straorzare: prendo la 2a mano di terzaroli e subito dopo, visto lo scarso risultato, ammaino la randa. Solo col fiocco la barca comunque corre sempre sui 7 nodi, molto più tranquilla. Quando scendo in quadrato dopo la manovra, invece del caos totale che immaginavo, trovo Renato che ha preparato raviolini in brodo fumanti: mai mangiato una cosa più buona....

Mercoledì 26.4.95 (367 miglia a Horta)
Notte travagliata, non ho chiuso occhio. Sotto il solo fiocco, a questo angolo di vento, la barca rolla moltissimo e le onde da poppa aumentano disordinatamente l'effetto. Per 3 o 4 volte delle rollate più forti delle altre, accompagnate da frangenti, coricano quasi la barca e tutti gli oggetti della cucina volano per il quadrato. Dal tambucio aperto è entrato un frangente che ha bagnato gli strumenti del carteggio e la radio. Al mattino la situazione è invariata ma le onde, pur molto alte, sembrano frangere meno. Il vento va calando finchè provo a issare la randa con 3 mani di terzaroli, ma non funziona. Nel pomeriggio gira più verso SE e allora si possono issare randa con 2 mani e fiocco che al lasco portano bene. La barca incomincia a correre sopra gli 8 nodi.

Giovedì 27.4.95 (195 miglia a Horta)
Nottataccia. Salti e giri di vento. Strambate involontarie improvvise. Flavio, dopo una di queste, è uscito senza cintura e contro il mio volere e si è beccato la scotto di randa addosso per una controstrambata. Grossissimo spavento perchè per un attimo ho temuto cadesse fuori bordo nella notte buia come l'inchiostro. Invece si è risolto tutto con qualche botta. In compenso si è ficcato nel sacco a pelo e non ne è più riuscito mentre io sono rimasto fuori fino al mattino a controllare e regolare continuamente le vele. Sto dormendo pochissimo. Mattino piovigginoso e barca costretta fuori rotta dal vento in fil di ruota. Le ultime 200 miglia sembrano proprio le più dure. All'interno c'è un umido pazzesco e tutto sembra bagnato, compresi vestiti e coperte. Incrociato cargo filippino diretto a Savona. Smontato e riparato motore autopilota "3000" grippato.

Venerdì 28 4.95
Notte drammatica. Vento costantemente in fil di ruota, rischio continuo di strambate. Ad una strambata controllata una stecca della randa si è infilata dietro le sartie alte. Motore e ammainata di randa. Sono stanco morto: armo allora il tangone per il fiocco e ripartiamo senza randa e solo fiocco tangonato. Così, più tranquillo, posso dormire un po'. Dal mattino un buon vento di lasco ci fa andare spediti verso Faial. Arriviamo alla banchina della dogana col buio proprio mentre inizia il preannunciato "coup de vent" e facciamo le manovre di ormeggio con raffiche di 30 nodi, aiutati da Andrea a terra, arrivato prima di noi. Cena in ristorante con l'equipaggio della "Regina del mare".

Tempo totale della traversata, compreso 4 ore di fuso orario: 17 giorni e 5 ore.

Sabato 29.4.95
Doccia calda e abbondante!! Cena sulla barca di Andrea.

Domenica 30.5.95
Lavori vari di manutenzione. Murales sul molo di Horta, come tradizione vuole.

Lunedì 31.5.95
Al mattino giro dell'isola di Faial in taxi.

HORTA (Faial) - PONTA DELGADA (Sao Miguel) - 150 Miglia.

Lunedì 1.5.95 - Martedì 2.5.95
Navigazione da Horta (isola di Faial) a Ponta Delgada (isola di Sao Miguel) per consentire a Flavio di prendere l'aereo che lo riporti a casa. Navigazione molto veloce con vento che progressivamente rinfresca e ci costringe a stringere la bolina con 2 mani e fiocco parzialmente rullato. Mare formato. Al solito, arrivo e manovre di ormeggio con vento forte.

Martedì 2 - Mercoledì 3 - Giovedì 4.5.95
Sosta ad aspettare in porto che passi la buriana. Lavoretti di manutenzione e scambi di inviti con la barca di Andrea. Flavio parte in aereo per casa.

PONTA DELGADA - GIBILTERRA - 980 Miglia.

Venerdì 5.5.95
Mattinata con ultime operazioni prima della partenza: bombola gas, pieno di gasolio nelle taniche, pulizia della barca con acqua dolce, ecc. Partenza nel primo pomeriggio al lasco con vento leggero da SW che progressivamente cala. Verso sera motore. Arrivano i delfini, che sentiamo per la prima volta fischiare! Da stanotte turni a due: penso però che anche soli io e Renato ce la caveremo egregiamente.

Sabato 6.5.95 (859 miglia a Gibilterra)
Notte tranquilla. I turni a due non sembrano particolarmente faticosi. Da ieri siamo in piatta e andiamo a motore. Da ieri ci seguono i delfini. Avvistata anche una tartaruga. Controllato e rabboccato olio motore. Costruito luci di via di emergenza per stretto di Gibilterra. Nel pomeriggio spento motore.

Domenica 7.5.95 (786 miglia a Gibilterra)
Giornata tranquilla, con poco vento leggero. La barca si muove piano, tra i 3 e 4 nodi, un po' a vela e un po' a motore. Alle 15 avvistiamo un container galleggiante, lo segnaleremo a Pierluigi. Dal pomeriggio un passeggero: un uccellino minuscolo tutto piume che si fa trasportare e per la notte, molto poco timoroso, si rifugia anche lui sotto la cappottina.

Lunedì 8.5.95 (686 miglia a Gibilterra)
Un lutto a bordo: l'uccellino è morto nella notte. Tutto il giorno con poco vento. Navighiamo piano con motore basso di giri per consumare poco gasolio più le vele. Verso sera aumenta un po' il vento e spegnamo finalmente il motore. Un nuovo uccello, un po' più grosso, è venuto a riposarsi sulla barca.

Martedì 9.5.95 (534 miglia a Gibilterra)
Vento deciso tutto il giorno. Velatura molto ridotta per non far soffrire la barca: bolina larga con 2 mani alla randa e fiocco parzialmente rullato, ma velocità rispettabile tra 7 e 8 nodi. In compesnso giornata tristissima: cielo e mare grigi, umido, freddo. Ancora delfini.

Mercoledì 10.5.95 (354 miglia a Gibilterra)
Di notte, col cielo nuvoloso, senza luna e stelle, è come navigare nell'inchiostro a 8 nodi. Se penso al container dell'altro giorno mi vengono i brividi... Meno vento di ieri, ma comunque abbastanza per muoverci spediti. In mattinata esperimento di attrezzatura a cutter con fiocco rullato parzialmente come yankee e trinchetta. Quando però il vento è girato al lasco ho tolto la trinchetta e rimesso fiocco intero.

Giovedì 11.5.95 (192 miglia a Gibilterra)
Giornata di navigazione veloce, al lasco e in poppa. Esperimenti con le vele: nel primo pomeriggio randa con due mani e trinchetta tangonata sopravento. All'inizio della notte con vento in poppa sempre abbastanza sostenuto, forza 6 con raffiche fino a 30 N, decido di ammainare la randa. Siccome non si cammina più e per evitare straorzate notturne, dispongo il fiocco sottovento tenuto aperto dalla varea del boma: armo folcloristico ma funzionante. Spossato dal lavoro mi butto in cuccetta mentre il fido Renato veglia. Fino al prossimo turno di due ore.

Venerdì 12.5.95
Stamattina alle 7 abbiamo avvistato terra: sono finalmente le alture dello Stretto di Gibilterra! La notte è passata tranquilla, soprattutto dopo la riduzione di velatura di ieri sera: non più le planate a 11 nodi, ma comunque una velocità costante tra 6 e 7 nodi. Cielo stellato e luna quasi piena, una meraviglia. In mattinata si vede lo Stretto aprirsi progressivamente con la costa europea da una parte e quella africana dall'altra. Mancano ancora un migliaio di miglia ma uscire dall'Atlantico per rientrare in Mediterraneo mi dà l'idea di essere sulla porta di casa. Navigazione molto accurata nello Stretto per sfruttare al meglio le correnti di marea, di cui ho chiesto gli orari a Tarifa radio. Alle 16 siamo ormeggiati a Marina Bay, a Gibilterra. Doccia calda e cena fuori con Andrea e l'equipaggio della "Regina del mare", ma senza Renato che rimane in barca col mal di denti.

GIBILTERRA - MAHON (Minorca) - 510 Miglia.

Sabato 13.5.95
Visita alla città in mattinata. All'andata non avevo visto praticamente nulla, invece adesso Gibilterra appare una cittadina gradevole. Ripartiamo nel primo pomeriggio: faccio tutto da solo perchè Renato è fuori combattimento per il mal di denti. A sera, 25 miglia fuori Gibilterra, cala completamente il vento e dobbiamo mettere motore.

Domenica 14.5.95 (429 miglia a Mahon)
Pochissima strada nella notte. E' arrivato un po' di vento ma esattamente contrario: bordi su bordi per guadagnare poco o niente nella notte umidissima e nebbiosa, con gran traffico di navi. Ad un certo punto ne ho contato 7 contemporaneamente sul radar nel raggio di 8 miglia. Al mattino messo motore, poi tutta la giornata è passata navigando lentamente un po' a vela e un po' a motore. In compenso sole e mare tranquillo. Avvistati capodogli (o globicefali?) vicinissimi alla barca e una famigliola di balene lontanucce di cui sono chiaramente visibili gli spruzzi verticali.

Lunedì 15.5.95 (337 miglia a Mahon)
Come ormai consuetudine, notte con vento poco e contrario. Qualche bordo a vela, poi motore. Il fatidico Cabo de Gata del mare di Alboran è stato penoso da superare all'andata per un verso e lo è altrettanto al ritorno per l'altro. Il giorno passa ugualmente un po' a vela e tanto a motore, basso di giri e con le vele issate che portano per economizzare il gasolio, certamente non sufficiente per arrivare a Minorca. Il mal di denti di Renato sembra diminuire.

Martedì 16.5.95 (233 miglia a Mahon)
Notte tutta a motore più vele per penosa avanzata verso le Baleari. Alle 8.47 abbiamo passato il meridiano di Greenwich: da questo momento la nostra latidudine sarà E e non più W, è un altro traguardo sulla strada di casa. Dopo tutta la mattinata col motore acceso, finalmente nel primo pomeriggio arriva vento serio: bella impoppata con vele a farfalla tangonate sempre sopra i 6 nodi fino a sera poi, come una maledizione, di nuovo motore senza vento. Oggi sono venuti di nuovo i delfini a giocare con la barca, erano particolarmente giocherelloni e si sono esibiti in salti fuori dall'acqua, giravolte, salti pancia all'aria.

Mercoledì 17.5.95 (131 miglia a Mahon)
Bonaccia, bonaccia, bonaccia. E' snervante: tutto il giorno motore e, per aiutarsi un po' con le vele, su la randa, giù la randa, fuori il fiocco, dentro il fiocco, e l'avanzamento sulla carta irrilevante. Nel pomeriggio 20 miglia in 7 ore! E sta anche per finire il gasolio, centellinato e fatto durare oltre ogni ragionevole aspettativa. Col buio un po' di vento. Digressione, subito rientrata per troppo buio, sull'isola di Cabrera, che ci tenevo a toccare. Chissà quando riavrò l'occasione di vederla...

Giovedì 18.5.95
Finalmente il vento! Prima leggero, poi sempre più sostenuto, un bel vento di lasco da SW che ci ha portati fino a Mahon, nel promo pomeriggio. In ultimo anche fin troppo forte: all'entrata del fiordo raffiche fino a 35 nodi. Una bella straorzata con virata, pur con 2 mani di terzaroli, proprio davanti ai pontili. Pochissimo motore, e solo all'ultimo, per la manovra. In banchina, ormeggiati all'inglese, alle 14.30.

Venerdì 19.5.95
Sosta a Mahon. A sera arrivato Andrea con la "Regina del mare".

Sabato 20 - Domenica 21.5.95
Fermi per condizioni meteo sfavorevoli: forza 7 da NE, esattamente nella nostra direzione. Raffiche da N in porto fino a 30 nodi. Anche Massimo e Omero sono fermi con le loro barche sulla costa spagnola prima di Gibilterra, impossibile da raggiungere con queste condizioni. Sabato sera cena con paella a casa di Nicolau. Domenica a ciondolare aspettando che il vento cambi o cali.

MAHON - LA SPEZIA - 355 Miglia.

Lunedì 22.5.95
Al mattino alle 9 il bollettino meteo ci fa grazia: previsione di vento da SE. Detto fatto si parte e alle 10 siamo fuori dal fiordo. Delusione: vento leggerissimo da E, per far camminare la barca almeno tra 3 e 4 nodi bisogna andare anche a motore. Tutto il giorno così, con un breve intervallo solo a pomeriggio-sera. Umore nerissimo.

Martedì 23.5.95 (230 miglia a Spezia)
Durante la notte il vento è un po' girato e ho potuto finalmente spegnere il motore. La giornata è scivolata via con sole, mare calmo, vento non esaltante ma in grado almeno di far muovere la barca. Nel pomeriggio però ancora qualche ora di motore. Sono le ultime miglia, ho fretta di arrivare, e sembra che tutto congiuri a rallentarci.

Mercoledì 24.5.95 (110 miglia a Spezia)
Una delle peggiori giornate (e nottate) di questo viaggio. Motore, vento leggero esattamente in faccia, giù le vele perchè sbattono, vento più forte che rallenta il motore, fuori rotta con su le vele per far portare, riduzioni per vento forte, di nuovo senza vento: così tutto il giorno. A sera vento fino a forza 6 ma sempre contrario. Bolina dura con 2 mani alla randa e trinchetta. Col VHF ho telefonato a casa e a Roberto.

Giovedì 25.5.95
All'alba calato completamente il vento. Motore . Alle 14.30 dentro la rada di La Spezia, ormeggiati.