Sulle Batterie di Franco Vecchi

Generalità

La batteria è un dispositivo elettrico capace di immagazzinare energia elettrica sotto formadi energia chimica. La batteria ha un rendimento del 75% circa.
La batteria al piombo è formata da una serie di elementi da 2 volt ciascuno.
Quindi 6 elementi per le batterie da 12 Volt e 12 elementi per le batterie da 24Volt.
Ogni elemento è formato da una "vaschetta" contenente una piastra al piombo attivoper il polo positivo; una piastra al biossido di piombo per il polo negativo; una soluzione elettrolitica (formatada acido solforico e acqua distillata).

Durante il normale funzionamento, per le reazioni chimiche tra l'acido solforico e gli elementiin piombo, si forma una piccola quantità di idrogeno e ossigeno. Questi due gas, che si formano nei due poli, vengono però "riassorbiti" dalle reazioni chimiche nel polo opposto.
Se la batteria è maltrattata questa quantità può aumentare notevolmente a causa dellaimpossibilità di mentenere un equilibrio tra le reazioni chimiche.
Quando succede questo si dice che la batteria "bolle": si formano delle bollicineche vengono a galla nella soluzione di acido (come se fosse acqua minerale assata).Questi gas sono idrogeno edossigeno, che formano la cosiddetta "miscela tonante" (esplosiva), e si forma a spese della acqua contenutanella soluzione, seguito da un calo del livello dell'elettrolito. Leghe di piombo/Antimonio o Piombo/Calcio miglioranole caratteristiche meccaniche e di durata.
Le batterie si differenziano a seconda dell'utilizzo e a seconda della costruzione.

Tipologie per utilizzo

Tipologie per costruzione:

i "numeri"riportati sulle batterie

Perché una batteria si guasta o si "esaurisce"

Sistema di diagnosi:

Il corto circuito di un elemento è diagnosticabile facilmente: la batteria avrà 2V di menodel normale: cioé sarà diventata da 10 V anziche 12. Questo valore si può misurare col voltmetro in condizionidi riposo cioé senza nessun utilizzatore collegato. In tale situazione la batteria è da buttare.

L'interruzione invece si vede facilmente: la batteria a riposo dà 0 V. Anche in questo casoé da buttare.

Esistono però situzioni intermedie: può capitare ad che si abbia una forte solfatazionedi una sola cella o più (spesso nelle celle vicine ai morsetti, che sono soggette a maggiore riscaldamento): sonobatterie che a vuoto danno 12 V, ma applicando un minimo carico passano a 10 V, oppure quasi a zero.In questi casisi può tentare una carica molto spinta (il "ribollire" potrebbe rimuovere strati di solfato di piombo),ma in ogni caso la batteria durerà poco.

Carica

Anche in fase di carica la batteria è sollecitata.
Si considera che una carica normale sia effettuata con una corrente pari a 1/10 della capacitàdella batteria per 12 ore. Esempio: alla nostra batteria da 120 Ah possiamo applicare con sicurezza una correntedi 12A per dodici ore. 12x 12 = 144: è vero , la batteria non ha un rendimento del 100 %, per ottenere 120 dobbiamofornire 144.
Questo però va bene nel capannone di un elettrauto o nel nostro garage, che è un ambientegrande e un minimo ventilato. Infatti quelle sono le condizioni di corrente massima per non danneggiare la batteria,ovvero il miglior compromesso tra rapidità di carica e durata della batteria, ma si ha un lieve riscaldamentoe produzione di gas specie a fine carica.
In realtà, se non abbiamo fretta, possiamo ridurre la corrente ed aumentare il tempo dellaricarica. Io userei per esempio una corrente di 5-6 Ampere per 24 ore. Posso assicurare che una batteria perfettamentecarica bolle già benino anche con 5A.
Se vogliamo controllare manualmente il ciclo di ricarica: serve un caricabatterie almenoa due posizioni: es. corrente alta (4-5 A) e bassa (diciamo sui 2A) ed un voltmero preciso, se possibile un amperometroper verificare la corrente di carica.
All'inizio della carica la tensione sarà poco superiore ai 12 v, diciamo 12,6-13 V, poiquesta tensione continuerà a salire molto lentamente. Quando la tensione arriva a 13,5-13,6 V significa che labatteria è quasi completamente carica ( se possiamo osservare gli elementi vedremo il formarsi di qualche bollicina,che però rimane "attaccata" agli elementi)
Potremo quindi commutare il caricatore alla bassa corrente e lasciarlo ancora un po' di tempoper portare la carica dolcemente al 100%. (a ricarica completa, con correnti così basse, di solito si osservaqualche bollicina che si stacca dalle piastre)
Una corrente di 2 A in una batteria da 120 Ah può essere anche mantenuta indefinitamentesenza danni per la batteria, in quanto provoca solo un piccolissimo ribollimento. Però significa calo del livellodel liquido, quindi non conviene esagerare. (se ci capita questo in banchina per pochi giorni all'anno non ci sonoproblemi). Se la tensione sale oltre i 14 V anche nella posizione di bassa corrente, allora significa che la batteriacomincia ad essere vecchiotta, e presto ci lascerà a piedi. Direi che se la corrente è più bassa di 1/50 dellacapacità nominale e la tensione tende a superare i 14 V allora occorre pianificare una sostituzione della batteria,magari non immediata ma in occasione dei più imminenti lavori di manutenzione.
Sto parlando di tensione misurata DIRETTAMENTE SUI POLI della batteria. Misurazioni diverse,magari fatte sul caricabatterie o in punti diversi, non possono essere attendibili.
Chi dispone di un caricabatterie con la funzione Stand-By (cioé che mantiene una caricacontinua della batteria, deta anche carica di mantenimento o TAMPONE) deve controllare che la tensione in standby sia compresa tra 2,20 e 2,25V per elemento, quindi tra 13,2V e 13,5 V; (in teoria dovrebbe cambiare leggermentecon la temperatura delle batterie, ma non stiamo troppo a sottilizzare!!!).
Anche gli alternatori dei motori, che sono notoriamente "abbondanti" dovrebberoessere tarati al massimo a 14 V, ma si trovano spesso alternatori che caricano anche a 14,5 o 15 V con conseguenteribollimento della batteria quando essa è carica. L'alternatore ha però la scusante che a motore fermo interrompela carica, quindi non resta indefinitamente connesso alla batteria... ma causa poi la riduzione della durata a1 anno anziché i 4 canonici di una batteria trattata bene.

Tipi di caricabatterie:

.

Sapere lo stato di carica di una batteria

Si puo ricavare dalla densità dell'elettrolita (cioé della soluzione di acido solforicoe acqua) secondo la tabella seguente:

Gradi Baumé o bé Densità Stato di carica
33 1,300 massima
31 1,275 alta
28 1,245 3/4 di carica
25 1,215 1/2 di carica
22 1,180 1/4 di carica
15 1,120 scarica completa

La densità si misura con un apposito strumento che contiene un "galleggiante"graduato. Più l'elettrolito è denso, più il "galleggiante", per il principio di archimende, emerge.Esistono densimetri commerciali molto economici adatti allo scopo. è utile, se si fa la misura, controllare tuttigli elementi per verificare che siano tutti allo stesso livello di carica.

Esiste anche la seguente tabella che mostra la percentuale di carica e la tensione ai morsetti.Per usarla serve obbligatoriamente un preciso voltmetro elettronico.

% CARICA TENSIONE
99 12.91
90 12.80
80 12.66
70 12.52
60 12.38
50 12.22
40 12.06
30 11.90
20 11.70
10 11.42

Se invece notate che la tensione scende al di sotto degli 1,9 V per elemento quindi 11,4V per una batteria da 12, (escluso il momento dell'avviamento, dove può scendere per qualche istante anche a 6V) occorre RICARICARE al piu presto. la batteria è scarica e siamo in zona solfatazione.
Se invece siamo sicuri che la batteria è sufficientemente carica oppure è stata ricaricatada poco, allora significa che un elemento ci sta dicendo ...ciaociao... in tal caso sostituirei la batteria appenapossibile.... :-[

Usare bene una batteria:

Uso del densimetro: