Si fanno addirittura vele intere senza passare dal taglio.
Con il sistema 3DL, su una pellicola semitrasparente poggiata su una superficie preformata nei profili della vela , vengono stesi dei filati resistentissimi alla trazione, che vengono incollati e ricoperti con altra pellicola, un sistema a sandwhic che si estende alla vela completa e non al singolo ferzo derivante dalla bobina di tessuto.

Evoluzione della vela

  1. fiocco i cui ferzi sono stati tagliati in modo longitudinale, tipico taglio eseguito prima degli anni '30, quando si voleva evitare il pericolo che le cuciture potessero cedere nei punti di massimo carico, il ferzo era tagliato per l'intera altezza della vela.
  2. le velerie Rastey e Lapthorn, furono le prime a tagliare i ferzi orrizontali, spinte dalla sempre più crescente attività sportiva.
  3. Oggi le vele vengono tagliate in ferzi particolari, incollati o cucite, inoltre vengono usati diversi materiali, per sfruttarne al massimo le caratteristiche di leggerezza o inestensibilità a seconda di dove ce ne sia il bisogno.
  4. Il 3DL, è l'ultimo sistema che con la preformatura di una vela permette di oltrepassare le fasi di taglio e montaggio della vela. I filati sono stesi esattamente sulle linee di carico della vela calcolate ed elaborate a conpiuter.

Per avere le basi della tecnica di regolazione della vela, disquisiremo relativamente al tessuto classico, quello tramato e non prodotto con la tecnologia dei filati diritti o del 3DL, riferendoci quindi alle reazioni di una vela in tramato di Dacron.

Chiaramente con vele costruite in materiale indeformabile le regolazioni dei profili assumono meno efficacia, fino a non averne, mentre il progetto diventa ancora più importante.

Questi nuovi sistemi hanno fatto si che le velerie più piccole si trasformino, infatti con i tessuti tecnologici, in alcuni casi non esistono nemmeno le cuciture, ma dei semplici incollaggi.

Il velaio decide la forma della vela poi, tramite il compiuter, viene elaborato i taglio dei ferzi che è eseguito autonomamente da un plotter. Le varie parti della vela vengono cucite o addirittura incollate, con un risparmio notevole di mano d'opera.

Come già scritto, oggi, le moderne tecnologie hanno generato tessuti la cui trama non può scorrere, infatti le fibre stese e incollate all'interno di pellicole non possono scorrere dando così origine a vere e proprie lamine indeformabili, almeno fino al limete della loro elasticità (modulo) e della resistenza meccanica (tenacia) della fibra del reticolo interno.
Le caratteristiche negative di questi nuovi materiali, sono l'instabilità alle temperature elvate, la suscettibilità agli ultravioletti (UV) e in alcuni casi la criticità delle fibre ad essere piegate. Una vela fatta con queste tecnologie dopo anche solo una stagione di esposizione al sole, tende a restringersi e ad indebolirsi, perdendo le caratteristiche originali richieste da chi esiga prestazioni estremamente elevate. Ad esempio, una randa con una base di quasi ottometri, ha diminuito la misura della corda nella sua parte centrale di 10 centimetri, dopo 45 giorni di attività.